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CARLO ANFUSO
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CARLO ANFUSO lega indissolubilmente la sua produzione artistica all'esperienza professionale di docente di psicomotricità, naturopata e maestro di Meditazione Contemplativa Energetica. Per Anfuso, infatti, l'obiettivo dell'opera artistica é il raggiungimento del benessere dell'individuo, attraverso l'uso delle forme e dei colori che immancabilmente producono degli effetti positivi sulla psiche umana. Nella sua opera, Anfuso applica l'uso della "cromoterapia" (terapia del colore), attraverso la combinazione di cromie abbinate in sequenze ottimali per infondere delle sensazioni di felicità e benessere nell'osservatore. L'osservazione dei colori e delle forme sia reali che simboliche provoca nell'individuo delle associazioni mentali che inducono a provare delle sensazioni piacevoli e rivelatorie di una gioia solitamente nascosta nelle pieghe dell'anima e soffocata dalle interferenze del quotidiano. Per Anfuso infatti il benessere dell'anima e del corpo si ottiene scavando nel profondo del "sé" e liberandosi dei condizionamenti sociali, giungendo alla consapevolezza dell'esistenza e dell'importanza di ciò che Freud definiva l'"ES", ossia di tutti quegli impulsi inconsci e istintuali, non inficiati da regole morali o sociali (il cosiddetto "Super Io"), che vanno riscoperti e liberati attraverso la sublimazione dell'opera d'arte, non intesa come imitazione della realtà ma come strumento per superare le angosce che la realtà stessa ci procura. L'infelicità e la patologia psichica subentrano quando i condizionamenti sociali e familiari diventano troppo schiaccianti, tanto da sopprimere l'IO e soffocare la vera identità dell'individuo. Questa angoscia solitamente é aggirata e nascosta dalla "maschera" di pirandelliana memoria, che l'individuo é costretto ad indossare per essere accettato socialmente, ma che lo priva della sua vera essenza e realizzazione dell'IO più profondo.
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I conflitti tra l'uomo e la natura, così come tra il maschile e il femminile, sono superati grazie al potere risolutore dell'eros, della sensualità, dell'emozione, della capacità di cogliere gli attimi con leggerezza e spensieratezza. L'arte dunque é rappresentazione fantastica dell'esistente, attraverso soggetti significativi e simbolici, in cui chiunque può proiettare la propria esperienza indentificandosi e interpretando soggettivamente la raffigurazione.
Non a caso, l'artista che più influenza Anfuso nella sua opera è sicuramente Gustav Klimt, protagonista di una rivoluzione artistica che spezzava i canoni classici dell'arte e delle consuetudini morali in auge fino ai primi del XX secolo. Klimt infatti introduce una raffigurazione realistica dei corpi nudi, sebbene immersi in un contesto quasi irreale degli sfondi e delle vesti, attraverso l'uso della cromia e dell'ornamentazione (ad esempio, con l'utilizzo dell'oro) che permetteva di creare una superficie di sensazioni indeterminate, ricca di figure simboliche, quali ad esempio le spirali e i cerchi che rappresentano elemento femminile, e i rettangoli e le figure verticali che simbolizzano invece quello maschile.
Altro importante influsso nell'opera di Anfuso é quello del "Fauvismo", ossia dell'uso "selvaggio" dei colori, puri e non mescolati o sfumati, espressione di vitalità, esuberanza ed immediatezza espressiva, evidente nella riproduzione che l'artista fa della "Gioia di vivere" di Matisse, dove l'intreccio dei corpi e dei colori surreali esprime come, in un ipotetico mondo "primitivo", la felicità sia rappresentata dall'assenza dei condizionamenti della società civilizzata.
In "Danae" viene riprodotto l'omonimo dipinto di Klimt, nella reinterpretazione del famoso fumettista "erotico" Milo Manara: che raffigura il mito della bellissima Danae, imprigionata dal padre in una torre di bronzo per scongiurare la profezia secondo la quale se fosse stata sedotta egli sarebbe stato ucciso dal nipote; ma Zeus, invaghito della giovane, era riuscito ugualmente a penetrare nella torre sotto forma di nuvola, fecondando Danae con una pioggia d'oro. Il dipinto rappresenta dunque l’inconsapevole sensualità ed è metafora della fertilità universale, e della forza della passione a dispetto delle imposizioni esterne.
In "Sissy" la sofferenza di una giovane che ha rifiutato di vivere una realtà imposta che l'ha condotta ad una sofferenza tale da non poter essere accettata, viene esorcizzata dall'indossare una "maschera" trasgressiva e anticonformista, shoccante e disturbante per la società, che in realtà nasconde un disagio e una sofferenza profonde.
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In "Madama Butterfly", la protagonista della celebre tragedia di Puccini, la giovane geisha Cho Cho San, sposata e abbandonata dal cinico ufficiale statunitense Pinkerton, é ritratta nell'attesa sognante e struggente dell'amato, avvolta in un turbinio di emozioni e irrazionali illusioni, espresse dai colori e dalle spirali di forme che come un tatuaggio appaiono incise nella carne e nell'anima della giovane.
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Nel dipinto "La Gioia", vediamo rappresentati diversi personaggi, immersi in uno sfondo sognante ed avvolgente, ritratti in momenti nei quali si lasciano trasportare dall'emozione dell'istante e dalla capacità di realizzare ciò che desiderano, senza farsi condizionare da ciò che li circonda, dal giudizio del prossimo o dalle preoccupazioni di un futuro incerto. La musica, la passione e l'arte ci danno quegli strumenti per emergere dal mare dell'indifferenza e dell'omologazione per assaporare finalmente l'istante meritato della felicità.
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SCULTURE IN PIETRA LAVICA CERAMIZZATA
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Nella sua continua ricerca di sperimentazione artistica, Carlo Anfuso si dedica anche alla pittura su pietra lavica ceramizzata, nella quale i due elementi primordiali della terra e della tradizione artistica e artigianale siciliana si fondono insieme per raccontare la bellezza, la storia, i valori, e l’indole stessa della nostra isola: attraverso colori forti, come il rosso sgargiante, il giallo solare, il verde intenso o il blu cobalto del mare, vengono ritratti soggetti tradizionali, cavallereschi, mitologici, o legati alla devozione popolare: "Ulisse e Polifemo", "Le fatiche di Ercole", "Achille", "Cavaliere Templare", "Ruggero il Normanno", "S. Giorgio e il Drago", "S. Michele Arcangelo", "Paladini siciliani", "Natività".
Un altro aspetto delle opere in pietra lavica di Carlo Anfuso è la rielaborazione delle forme e dei colori in chiave essenzialista: immagini dai colori puri, senza ombre e sfumature, che, dando risalto all’essenza delle forme e alle macchie cromatiche elementari, attraverso un’immediata associazione mentale riescono a suscitare nell'osservatore quel “pathos”, emozione liberatoria che risveglia gli aspetti più profondi e autentici del nostro io, fino al raggiungimento del benessere e della guarigione dello spirito e del corpo. I soggetti raffigurati hanno dunque precisi riferimenti simbolici: la "Venere di Botticelli" rappresenta l’Eros e la bellezza spirituale come forza motrice del creato e della vita, "il Pesce", simboleggia fortuna e fertilità, per via del numero infinito di uova e poiché vive nell’acqua, fonte della vita; "il Pavone" rappresenta l’immortalità (la sua carne era ritenuta incorruttibile), lo spiegamento cosmico dello Spirito (riunisce tutti i colori dell'iride nel ventaglio della sua coda spiegata), nonché l'uomo giusto e incorruttibile (“Come il pavone, che brilla di innumerevoli sfavillii, l'uomo giusto brilla di virtù, e come il canto del pavone mette in fuga i serpenti, l'uomo giusto mette in fuga il demonio con la sua preghiera”, Sant’Agostino); “Fusion”: rappresenta le forze cosmiche su cui si basano i principi della guarigione quantistica, nella quale si riesce a catalizzare la forma più grande di energia ossia la coscienza, in grado di superare i limiti del corpo portando ad individuare il proprio “omega” e a oltrepassare i vari “stargate” verso la realizzazione della missione della propria Anima; "L'Albero della Vita", che nella Cabala rappresenta le leggi dell'Universo e il collegamento tra il cielo e la terra; "Percezioni cosmiche" simboleggia le doti di percezione interiore (i “sensi cosmici”) di cui ogni essere umano è naturalmente dotato e che lo connettono alla dimensione trascendente; "Mary", "Lusy", "Sofy", sensuali figure femminili, collegate al potere liberatorio dell’Eros e della bellezza, vero collegamento tra Dio e la materia e motore propulsivo del mondo intero.
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E. C.