SALVATORE BARBAGALLO
Affermato artista catanese, diplomato al Liceo Artistico della città etnea e appassionato d'arte e pittura fin da tenera età, Salvatore Barbagallo da tempo si dedica allo studio del futurismo siciliano, del cubismo e dell'arte d'avanguardia, che, in rottura con la rappresentazione classica dell'arte, ritraggono la realtà non come statica e cristallizzata, ma come multiforme e dinamica, in uno spazio che scompare scomponendo l'oggetto in forme astratte, che si ricompongono e sovrappongono nell'opera dell'artista, ricreando il senso del movimento e dello spazio in cui tutto fluisce e al contempo si fissa in un'opera di sintesi, in cui tutto si compenetra.
Nell'opera di Barbagallo, la sovrapposizione cromatica di forme geometriche, definite dalla critica "frammenti armonici", ricompone un'immagine frammentata nelle forme e nei colori in un tessuto armonioso in cui il dinamismo è dato dalla ricomposizione secondo linee disposte asimmetricamente, che, grazie alla sapiente alternanza di colori chiari e scuri, ricrea le proporzioni dell'immagine anche a distanza, secondo un sistema ottico geometrico frutto di studio e precisione tecnica dell'artista.
I soggetti preferiti dal Maestro Barbagallo sono i paesaggi, gli scorci cittadini della nostra amata terra siciliana, figure umane e astratte, soggetti sacri, e, non da ultimo, i temi sociali e di denuncia, in particolare quelli che sottolineano le alienazioni dell'individuo nel quotidiano, ma sempre immersi in un divenire di possibilità date alle cose e alle persone, dunque non solo una sterile denuncia dei mali odierni, ma una prospettiva di speranza data agli individui che li vivono. In questa ottica, assumono una fondamentale importanza i dipinti che ritraggono una serie di scorci urbani di città internazionali, nelle quali emergono i tratti culturali significativi di ciascuna di esse, e in cui le figure umane emergono finalmente liberate dall'omologazione e dall'alienazione morale e culturale che invece sembrano contraddistinguere le realtà urbane odierne, globalizzate in un magma di tratti architettonici indistinti e soffocanti in cui la dimensione umana sembra essersi perduta.
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É in questa prospettiva che Salvatore Barbagallo, insieme agli artisti Vera Ambra e Giorgio De Cesario, nel 2012 ha fondato a Catania il "Movimento Alienismo" - presentato nel 2013 in una personale svoltasi a Gallipoli intitolata "Dal futurismo al verticalismo" - che porta avanti e innova le idee del "Verticalismo" di Salvatore Commercio e don Antonio Corsaro, secondo le quali l'universo e la vita, sia biologica che dell'io, si evolvono "verticalmente" ossia in un campo infinito di possibilità, contrapposto alla limitatezza della dimensione "orizzontale", in cui la verità, che viene espressa dall'arte e da tutte le attività umane, consiste nel "campo delle possibilità" che l'uomo può dominare grazie alla libertà. Per questo, l'arte come tutte le altre espressioni umane, deve disfarsi delle rigide formule artistico-culturali, inserendosi nel sociale sempre in senso "verticale", imparando e sperimentando nuove tecniche e linguaggi, e portando sempre avanti il segno dell'originalità.
L'opera di Barbagallo, dunque, non si limita a rappresentare un esistente visibile o didascalico, ma riproduce una realtà in divenire, dominata da precise leggi universali e verità filosofiche rivelate all'osservatore.
In questa prospettiva, Salvatore Barbagallo si è dedicato anche alla scultura, all'incisione, alla grafica pubblicitaria e, di recente, anche alla realizzazione di murales allo scopo di rivalutare alcune vecchie zone degradate di Catania.
Le opere del Maestro Barbagallo sono state esposte all'Harrow Arts Centre di Londra (2000), alla Galleria Bonan di Venezia (2001), presso l’Associazione Andromeda di Catania (2002), al Palazzo della Cultura di Catania per il Quarantennale del Verticalismo (2014), al Teatro Sistina di Roma, per una importante collettiva sul Verticalismo (2015) e sono presenti in importanti collezioni sia pubbliche che private. Nel 2005 gli è stato conferito il Premio Biennale d’Arte di Venezia “RIALTO”, con motivazione redatta dal noto critico d’arte Giorgio Falossi. E' stato condirettore artistico della "Galleria Verticalista" di Catania.