MARCELLA CAVALLARO
Marcella Cavallaro nasce a Francoforte, in Germania, il 30/06/1981. Si avvicina già nei primi anni di vita al disegno e alla pittura. Dotata di grande spirito di osservazione e di spiccate attitudini artistiche si iscrive all’Istituto Statale d’Arte di Giarre (CT), dove consegue il titolo di “Maestro d’Arte”, e successivamente il diploma in “Rilievo e Catalogazione”. L’amore per il disegno la porta ad approfondire la sua passione al fine di sviluppare la sua creatività, e frequenta l’Accademia delle Belle Arti di Catania, dove si laurea con il massimo dei voti in “Pittura”. Affascinata allo studio e alla salvaguardia dell’arte antica, argomento di una materia di studio dell’Accademia “Restauro opere d’Arte”, lo stesso anno frequenta un corso di restauro, acquisendo la qualifica di Restauratore di dipinti su tavola e opere lignee policrome e Restauratore di dipinti su tela. Lavora come restauratrice, maturando la sua esperienza sul campo del restauro conservativo dei beni culturali ecclesiastici, materiali lapidei e dipinti murali. Nonostante l’impegno assiduo in questo lavoro, non trascura mai la pittura e il disegno che rimangono la sua più grande passione. Frequenta un corso di aerografia per ritrattistica e paesaggistica per imparare una nuova tecnica e metterla in pratica in modo professionale.
Mentre lavora come restauratrice, si affaccia al mondo dell’arte da autodidatta. Dedicandosi ad un’attenta accuratezza di tutti i particolari, si perfeziona sempre di più nello stile figurativo, verso cui naturalmente è portata. Si impegna affiancando il cliente nella ricerca del miglior tipo di intervento decorativo che abbia un risultato determinante, al fine di armonizzarlo nel contesto ambientale, e realizza trompe l’oeil, decorazione d’interni ed esterni. I suoi primi dipinti ad olio sono una serie di figure di donne nude rappresentate con il volto non evidente o con gli occhi chiusi, come a voler dire chiusi nella loro prigione, nel sogno o nella morte, o nel loro mondo interiore. Marcella le dipinge quasi come a volerglieli nascondere, evidenziando maggiormente i contrasti di luci e ombre per rendere più forte la tridimensionalità. Questo dimostra che l’artista, nonostante le soddisfazioni dal punto di vista lavorativo, dal punto di vista umano ha dovuto affrontare un periodo di crisi interiore, e per un lungo periodo non si avvicinerà più a un cavalletto. Il punto di rottura apre una nuova fase per Marcella: eliminati i colori cupi dalla sua tavolozza, e ritrovata la gioia di vivere, ricomincia a dipingere guardando il mondo come una bambina. Predilige i paesaggi che gli permettono di porre l’attenzione sulla natura che rappresenta lussureggiante.
Attraverso l’esercizio e la costante ambizione di dare sempre maggiore perfezione ai suoi lavori, inizia quindi a realizzare delle opere in cui vi è un mutamento radicale nello stile che diviene di chiara derivazione impressionista, utilizza i colori puri e accesi, e si ispira al realismo magico di Magritte, cogliendo l’aspetto surrealista. Quello di Marcella diventa un mondo immaginario, dove libera la propria mente, e la sua immaginazione sembrerebbe quasi ingenua, pura, appartenente a qualcuno che della vita ha vissuto solo il bello. In realtà Marcella ha deciso di contrastare le sue angosce e di non riprodurle con la sua pittura. Inoltre ad un occhio attento non sfugge che, nonostante i colori festosi, i suoi “giardini” contengono sempre qualche angolo buio. Ad oggi, Marcella porta avanti le proprie passioni e a credere nel proprio talento, e sa benissimo che l’arte non può che essere parte integrante della sua vita.
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Marcella Cavallaro