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ALFINA MICELI

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Nata a Nicolosi (CT) e diplomata al Liceo Artistico di Catania, Alfina Miceli associa la sua passione per l'arte all'amore viscerale per la natura, e per la forza che essa ha di produrre nell'animo umano benessere ed equilibrio profondi e rigeneranti, attraverso quegli stimoli visivi e sensoriali che l'artista è in grado di traslitterare nell'opera d'arte ed offrire alla visione dello spettatore. Lo studio e la capacità tecnica di Alfina Miceli la portano ad approcciarsi all'arte con impostazione classica, destreggiandosi tra diverse tecniche pittoriche, ma sempre discostandosi dalla mera riproduzione dell'esistente, filtrato attraverso la fantasia e l'uso originale e abile del colore, modulato nella resa delle luci e delle ombre. Alla perizia tecnica del riprodurre con fedeltà lineamenti e ambienti, Alfina accosta la capacità di trasmettere quel palpito vitale che pervade ciò che ci circonda, i volti, i corpi, gli scorci cittadini, la natura, tutti permeati da una forza che percepiamo attraverso le cromie che emergono dall'oscurità, illuminati da quella luce che li inonda di linfa vitale, o che si riflette producendo sfumature che evocano ricordi e sensazioni che sono, in primo luogo, provati dall'artista stesso. I soggetti di Alfina spaziano dai ritratti ai paesaggi urbani, fino ai temi simbolici e mitologici, rielaborati in una visione personale di ciò che l'artista ha percepito. Un soggetto dunque, evoca un ricordo, un sogno, un'esperienza emozionale, un simbolo che ci riporta ad una dimensione personale e al contempo universale, essendo il mondo permeato dalla medesima forza vitale ed emotiva.

 

In "Ginestra", osserviamo una sensuale figura femminile che rappresenta la nostra terra di Sicilia, che attira ineluttabilmente a sé per la sua magnetica bellezza, immersa in una cornice di colori sgargianti e simboli della nostra terra: i capelli, raccolti tra i rami dei coralli, sono le onde del nostro mare dove si riflette la luce del tramonto; sullo sfondo, colorate tessere di mosaici e antiche maioliche simboleggiano della nostra arte tradizionale, mentre dietro la ruota del carretto si intravedono colori astratti, che rappresentano ciò che la nostra terra potrebbe ancora offrire. Il rosso del vestito, colore della passione e della lava dell'Etna, si contrappone al velo nero, come la cenere del vulcano, allusivo dell'aspetto luttuoso e negativo che pur sottende alla realtà della nostra terra. In mano, la nostra bellissima donna regge un mazzo di ginestre, fiore colorato e profumatissimo ma al contempo selvaggio e coriaceo, capace di adattarsi e fiorire nell'arsura della nostra difficile e amata Sicilia, inebriandoci della sua bellezza.

 

In "Eros e Psiche" vediamo riproposto, in chiave personalissima e attualizzata, il mito greco della bellissima Psiche ("Anima"), che, talmente attraente da essere venerata al pari di Afrodite, suscita le ire della dea che incarica Eros ("Amore") di farla innamorare con le sue frecce "del più abietto, l'ultimo degli uomini": Eros però si colpisce volutamente al piede, conducendo Psiche in un palazzo incantato e unendosi a lei nell'oscurità e senza mai mostrarsi in volto, per far si che la giovane, credendolo un mostro, lo uccida liberandolo dal suo penoso compito... Invece, essa si abbandona alla passione per il suo sposo invisibile, il loro amore arde nell'oscurità e nel dipinto, e mentre Eros resta nell'ombra, Psiche emerge dalle tenebre, in piena luce nella sua sensualità e nell'abbandono tra le braccia appassionate dell'amato.

 

Alfina Miceli non eccelle solo nell'arte pittorica, ma, quale allieva del maestro e artigiano paternita Barbaro Messina, si cimenta anche nella produzione di opere in pietra lavica ceramizzata, nelle quali esprime non solo le indubbie capacità tecniche nella composizione spaziale e cromatica, ma anche l’irrefrenabile fantasia e il guizzo della sana “follia” dell’artista, rappresentando in maniera originale sia i miti classici e popolari della nostra terra Siciliana, sia le nuove istanze dell’equità sociale e della necessità dell’individuo di autoaffermare la propria personalità. Le sue opere sono esposte in permanenza presso la “Scuola Museo della ceramica su pietra lavica dell’Etna” di Nicolosi.

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E. C.

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